Oste

Società de Magnaccioni

La trattoria è un luogo in cui si riafferma un'antica forma di raduno popolare, caratterizzata da un'atmosfera festosa e di fratellanza. Diffusa in molte regione italiane, le sue origini sono da rintracciarsi in epoca moderna, in particolare intorno alle grandi città che sono state, e sono ancor oggi, mete di pellegrinaggi, come quella della Roma Papalina che, con l'incremento dei pellegrinaggi verso la Santa Sede, vide nascere le "hosterie", strutture di vitto e alloggio per accogliere i viandanti. Il termine "trattoria" deriva dal francese "traiter", collegato al latino "tractare", indicante la preparazione del cibo, ereditando usi e strumenti dalle osterie medievali.

Il termine deriva dal francese traiter, derivato a sua volta dal latino, tractare, "trattare, preparare", legato alla storia della professione dell'oste (dal lat. hospite) e dell'osteria medievale, figure dalle quali la trattaria moderna ha ereditato non poche usanze e strumenti. Si pensi solo il fiaschetto di vino, alla fojetta e altri simboli come la frasca o il carretto.

L'insegna riporta spesso la dicitura "Romana" per escludere qualsiasi dubbio e assicurare che si è al cospetto di un punto di ristoro fedele alle tradizioni romane e che in ogni caso offre ai propri clienti piatti tipici della cucina romana.

Gli ideali delle trattorie si ricollegano alle antiche Fraschette Romane, segnalate da una frasca, simboleggiando la disponibilità del vino de li Castelli che gli ospiti avrebbero potuto consumare, pensando da sè al cibo in tali casi. Tutti questi cerimoniali, finanche il sacro rito della passatella, furono poi recuperati e tramandati attraverso un codice da osteria non scritto ma ferreamente interpretato, sino alle ultime trattorie popolari, ostelli e altri luoghi di raduno, giaridni e cortiletti, nell'intimo dell'ambiente privato durante feste e raduni familiari.

La cultura della tavola rappresenta oggi un baluardo della romanità, riflettendo la storia e l'identità della Società de Magnaccioni. Quello che mangiamo e che beviamo, trattorie e osterie che frequentiamo raccontano la nostra storia e ci rappresentano, anche all'estero, attraverso un modello di accoglienza e convivenza che oggi ci caratterizza in tutto il mondo.

L'antologia propone racconti e saggi sulla tradizione romana legata alla tavola, guidando il lettore alla scoperta di usanze tramandate sin dai tempi delle osterie. La tavola diviene il crocevia della vita sociale, rafforzando la coscienza popolare.

A Roma si dice che "dove ce stamo in 10, ce stamo puro in 11", per sottolineare il valore del convivio e la condivisione. Riunirsi intorno a una tavola, mangiare, bere e giocare a carte, rappresenta un gesto quotidiano che sottolinea il legame culturale della comunità con la propria storia. Ogni momento, dal caffè al bar alle feste, diventa un'opportunità per condividere esperienze reciproche in un'atmosfera goliardica e accogliente.